Avete
mai sentito parlare di un piccolo centro abbarbicato su una collina a
circa 380 m s.l.m., da cui è possibile dominare con lo sguardo il
golfo di Taranto ed il verde delle montagne dell’alta Sila? Dove
nel 272 a.C. Pirro, Re dell'Epiro fu sconfitto in un'epica battaglia
dal console romano Curio Dentato? Stiamo parlando naturalmente di
Mottola, in provincia di Taranto.
Questa
mattina, noi di Apulia Tour Guide, raccogliendo il cordiale invito
dell’Ufficio del Turismo e, soprattutto, colti dalla curiosità che
ci contraddistingue, ci siamo stati e abbiamo deciso di raccontarvi
la nostra giornata.
Iniziamo
col dire che la visita non sarebbe stata possibile senza il prezioso
supporto di due esperti del territorio, come Carmela d'Auria,
archeologa e direttrice dell’Ufficio del Turismo di Mottola, e
Luigi Traverso, guida turistica della Regione Puglia, che con la loro
professionalità ed esperienza, ci hanno illustrato gli aspetti
storici e naturalistici peculiari di questo affascinante comune del
versante jonico pugliese.
Così,
intorno alle 11, quasi accecati dal sole di ottobre, siamo partiti
insieme ai nostri amici, Carmela e Luigi, alla volta di quella che
viene definita “La Cappella Sistina della Civiltà Rupestre”,
ovvero la Chiesa
Rupestre di S. Nicola.
Immersa
in un vero e proprio orto botanico, tra profumi della macchia
mediterranea quali il timo e l'alloro, la chiesa di S. Nicola,
presenta tre navate e conserva preziosi affreschi di artisti sia
locali che orientali, risalenti ad un’epoca compresa tra l'XI ed il
XIII sec. Siamo rimasti decisamente incantati dinanzi allo splendore
del ciclo di pitture del presbiterio: il Pantocrator in Deesis, la
Dormizione di Giovanni Evangelista, la Visione di S. Stefano e le due
icone di S. Michele Arcangelo. Interessante è inoltre la presenza
all’esterno di luoghi per la sepoltura, oltre alle apposite
canalizzazioni per la raccolta dell’acqua. Chissà quanti monaci
tra bizantini e benedettini avranno pregato e sostato in questo
luogo? E chissà quanti fedeli, studiosi o turisti si saranno
soffermati a scrutare o semplicemente fotografare queste rocce
millenarie?
Certo,
perché quando si parla di Mottola si parla soprattutto di rocce che,
data la loro natura calcarea, hanno addirittura consentito la
creazione di veri e propri villaggi rupestri, come quello di
Casalrotto, dove sorge la comunità monastica di S. Angelo, che
conobbe il suo splendore nei secoli XII e XIII., e dove si può
ammirare tra l’altro l’unica chiesa rupestre ad avere due piani
sovrapposti. La cripta del livello superiore presenta una serie di
affreschi, purtroppo non perfettamente leggibili, ma che tuttavia
meritano una menzione, come per esempio il battesimo di Cristo nelle acque del Giordano ed un San Giacomo, unico nel suo genere. La cripta del
livello inferiore, che presenta ancora alcune fosse in quanto luogo
di sepoltura, è impreziosita, tra gli altri, da un affresco che
rappresenta S. Pietro.
Carmela
e Luigi ci hanno inoltre segnalato la presenza, sempre nella zona di
Casalrotto, di antiche masserie settecentesche che, oggi come in
passato, producono un ottimo pecorino, utilizzando il latte del
proprio bestiame. Allora, perché non approfittare per uno spuntino?
Dopo
la nostra piacevole pausa è stato bellissimo affacciarsi sulla Gravina di Petruscio, un'enorme spaccatura invasa dalla vegetazione,
una sorta di Canyon Mediterraneo, altro luogo imperdibile
dell’immenso territorio di Mottola. La nostra escursione è
terminata con la visita del Santuario della Madonna del Carmine in
una vera e propria oasi di pace, dove migliaia di fedeli giungono qui
per assistere alle numerose funzioni religiose ma, in particolare,
per la suggestiva Via Crucis che si snoda in un percorso impreziosito dalla presenza di ulivi
secolari.
Ma
Mottola non è soltanto questo. Le tante iniziative, come la continua
riqualificazione del territorio, e le attività messe in atto
dall’Ufficio del Turismo, come per esempio le passeggiate a
cavallo, i giri in carrozza o le visite guidate nel centro storico,
consentono di scoprire un territorio a forte vocazione agricola
(basti pensare alla grande quantità di vigneti, oliveti e frutteti),
che guarda al futuro affinché l’ospitalità possa diventare il
proprio fiore all’occhiello.
Apulia
Tour Guide
16/10/2013
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