giovedì 24 ottobre 2013

Un salto nel passato, uno sguardo al futuro: benvenuti a Mottola!


 

Avete mai sentito parlare di un piccolo centro abbarbicato su una collina a circa 380 m s.l.m., da cui è possibile dominare con lo sguardo il golfo di Taranto ed il verde delle montagne dell’alta Sila? Dove nel 272 a.C. Pirro, Re dell'Epiro fu sconfitto in un'epica battaglia dal console romano Curio Dentato? Stiamo parlando naturalmente di Mottola, in provincia di Taranto.
Questa mattina, noi di Apulia Tour Guide, raccogliendo il cordiale invito dell’Ufficio del Turismo e, soprattutto, colti dalla curiosità che ci contraddistingue, ci siamo stati e abbiamo deciso di raccontarvi la nostra giornata.
Iniziamo col dire che la visita non sarebbe stata possibile senza il prezioso supporto di due esperti del territorio, come Carmela d'Auria, archeologa e direttrice dell’Ufficio del Turismo di Mottola, e Luigi Traverso, guida turistica della Regione Puglia, che con la loro professionalità ed esperienza, ci hanno illustrato gli aspetti storici e naturalistici peculiari di questo affascinante comune del versante jonico pugliese.
Così, intorno alle 11, quasi accecati dal sole di ottobre, siamo partiti insieme ai nostri amici, Carmela e Luigi, alla volta di quella che viene definita “La Cappella Sistina della Civiltà Rupestre”, ovvero la Chiesa Rupestre di S. Nicola. 

 
Immersa in un vero e proprio orto botanico, tra profumi della macchia mediterranea quali il timo e l'alloro, la chiesa di S. Nicola, presenta tre navate e conserva preziosi affreschi di artisti sia locali che orientali, risalenti ad un’epoca compresa tra l'XI ed il XIII sec. Siamo rimasti decisamente incantati dinanzi allo splendore del ciclo di pitture del presbiterio: il Pantocrator in Deesis, la Dormizione di Giovanni Evangelista, la Visione di S. Stefano e le due icone di S. Michele Arcangelo. Interessante è inoltre la presenza all’esterno di luoghi per la sepoltura, oltre alle apposite canalizzazioni per la raccolta dell’acqua. Chissà quanti monaci tra bizantini e benedettini avranno pregato e sostato in questo luogo? E chissà quanti fedeli, studiosi o turisti si saranno soffermati a scrutare o semplicemente fotografare queste rocce millenarie?
Certo, perché quando si parla di Mottola si parla soprattutto di rocce che, data la loro natura calcarea, hanno addirittura consentito la creazione di veri e propri villaggi rupestri, come quello di Casalrotto, dove sorge la comunità monastica di S. Angelo, che conobbe il suo splendore nei secoli XII e XIII., e dove si può ammirare tra l’altro l’unica chiesa rupestre ad avere due piani sovrapposti. La cripta del livello superiore presenta una serie di affreschi, purtroppo non perfettamente leggibili, ma che tuttavia meritano una menzione, come per esempio il battesimo di Cristo nelle acque del Giordano ed un San Giacomo, unico nel suo genere. La cripta del livello inferiore, che presenta ancora alcune fosse in quanto luogo di sepoltura, è impreziosita, tra gli altri, da un affresco che rappresenta S. Pietro.

 
Carmela e Luigi ci hanno inoltre segnalato la presenza, sempre nella zona di Casalrotto, di antiche masserie settecentesche che, oggi come in passato, producono un ottimo pecorino, utilizzando il latte del proprio bestiame. Allora, perché non approfittare per uno spuntino?
Dopo la nostra piacevole pausa è stato bellissimo affacciarsi sulla Gravina di Petruscio, un'enorme spaccatura invasa dalla vegetazione, una sorta di Canyon Mediterraneo, altro luogo imperdibile dell’immenso territorio di Mottola. La nostra escursione è terminata con la visita del Santuario della Madonna del Carmine in una vera e propria oasi di pace, dove migliaia di fedeli giungono qui per assistere alle numerose funzioni religiose ma, in particolare, per la suggestiva Via Crucis che si snoda in un percorso impreziosito dalla presenza di ulivi secolari. 

 
Ma Mottola non è soltanto questo. Le tante iniziative, come la continua riqualificazione del territorio, e le attività messe in atto dall’Ufficio del Turismo, come per esempio le passeggiate a cavallo, i giri in carrozza o le visite guidate nel centro storico, consentono di scoprire un territorio a forte vocazione agricola (basti pensare alla grande quantità di vigneti, oliveti e frutteti), che guarda al futuro affinché l’ospitalità possa diventare il proprio fiore all’occhiello.
Apulia Tour Guide
16/10/2013

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