giovedì 31 ottobre 2013

Le zucche di Ognissanti in una splendida cornice: Orsara di Puglia


 Apprendiamo con immenso piacere e orgoglio che le tradizioni pugliesi legate alle celebrazioni di Ognissanti hanno una propria identità, a dispetto della diffusione nel nostro paese di una festa di origine anglosassone come quella di Halloween. Con questo incipit, non intendiamo aprire un dibattito sull’esterofilia italiana e, in particolare, su quella pugliese. Vorremmo piuttosto sottolineare l’importanza di conoscere le tradizioni del nostro territorio.
 
  Per questo motivo, oggi vi portiamo alla scoperta di Orsara di Puglia, in provincia di Foggia, un borgo di 2990 anime, collocato a 635 metri s.l.m., in un’area nota come il Sub-appennino Dauno, una delle subregioni della Puglia. 
Appennino Dauno
Qui possiamo scoprire che il rito di collocare sull’uscio delle case una zucca illuminata da un cero non è soltanto un rito d’oltreoceano, ma lo è anche di Orsara di Puglia. Anzi, c’è di più: qui, nella notte tra l’1 e il 2 novembre, la notte di Ognissanti, durante una celebrazione chiamata “Fuca coste e cocce priatorije" (Falò e teste del purgatorio), ha luogo una vera e propria gara per premiare la zucca meglio decorata. Che non è quella di Jack, l’uomo che aveva stabilito un patto col diavolo e che nella notte di Halloween andava a caccia di un rifugio. In questo caso, la presenza della zucca indicherebbe il rifiuto da parte degli abitanti ad accogliere la sua infelice anima, mentre nel caso di Orsara, le zucche accese aiuterebbero il defunto a ritrovare la casa in cui era vissuto. Inoltre, ad Orsara di Puglia, durante tutta la notte del 1° novembre, si propaga anche il crepitio delle ginestre utilizzate per ardere i falò. Perché proprio la ginestra? Si tratta di un arbusto che, una volta in fiamme, si volatilizza facilmente, rappresentando il compimento del legame cielo-terra. Secondo la tradizione, dunque, i defunti tornerebbero nella propria abitazione per trovare ristoro, prima di continuare il loro peregrinaggio notturno.

Naturalmente questa celebrazione ci offre la possibilità di visitare le bellezze architettoniche e paesaggistiche di questo magnifico borgo della Daunia finora poco esplorato. Per esempio, Orsara è nota per la presenza dello splendido Complesso Abbaziale dell’Angelo, che in realtà consta di ben tre siti, ovvero la Grotta di San Michele, La Chiesa dell’Annunziata e la Chiesa di San Pellegrino. Situato nei pressi della caratteristica Piazzetta Mazzini e facilmente raggiungibile a piedi, il Complesso Abbaziale conferma ancora una volta quanto il culto di San Michele, risalente all’ VIII sec. d.C., sia fortemente radicato in questi luoghi, se si pensa alla gran quantità di grotte presenti sul vicino Gargano, dove, secondo la tradizione, il santo sarebbe apparso.

Passeggiando su Corso Vittorio Emanuele, si puo scorgere a destra una chiesa, detta dei Valdesi. Ad Orsara è presente una piccola comunità valdese di circa 40 membri. Ma chi sono i valdesi? Innanzitutto, spieghiamo da dove proviene questo nome. Pietro Valdo (XII-XIII sec.) era un ricco mercante che rinunciò a tutti i suoi beni per dedicarsi soltanto alla diffusione della Bibbia, che egli stesso fece tradurre per “liberalizzarne” la lettura e la predicazione. In pratica, si trattava di una forma di religione protestante, antecedente alla riforma del 1513, che costò repressioni e persecuzioni a tutti i suoi proseliti fino alla metà del XIX secolo. Infatti, solo il 17 febbraio 1848 il re Carlo Alberto riconobbe ai proseliti valdesi la parità dei diritti civili e politici, mentre nel 1932 fu costruito la suddetta chiesa dove ancora oggi i valdesi si riuniscono. Il 17 febbraio, in particolare, essi festeggiano il ricordo della concessione del re, che rappresentò anche l’inizio della libertà di culto valdese. 
 
 
Come vedete ogni luogo può narrare la propria storia e far rivivere le proprie tradizioni, che molto spesso riservano curiose sorprese. Quindi, il nostro invito è come sempre quello di andare alla scoperta di questi luoghi che noi stessi di tanto in tanto visitiamo, proprio per offrirvi nuovi spunti di viaggio. Oltre ad Orsara, vi segnaliamo nella zona anche la fortificata Ascoli Satriano con il suo Polo Museale e Bovino il borgo degli ottocento portali di pietra . 
  

 
Apulia Tour Guide
29/10/2013

Nessun commento:

Posta un commento